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Visualizzazione dei post da aprile, 2014

Albania, opportunità di affari anche nel calcio

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Anche nel calcio, l’Albania, ben lungi dall’essere una terra promessa, può rappresentare una grande opportunità.  Ernest Gjoka ha 44 anni ed è allenatore del Flamurtari, sesto nella serie A albanese e finalista della Coppa nazionale. Mentre parla con me riceve un paio di telefonate. La prima – mi dice – è con uno degli investitori turchi che da fine dicembre sono vicini alla squadra e alla società. «Senza di loro saremmo già falliti, con loro speriamo di aprire un programma di tre anni per fare il salto di qualità». Anche nel calcio l’Albania, ben lungi dall’essere una terra promessa, può rappresentare una grande opportunità. Non solo per quelli come Gjoka che allena, ma anche per quelli come i turchi che ci mettono i soldi. Quanti? Oggi, per fare un buon campionato, serve un milione di euro, per provare a vincerlo un milione e mezzo. Considerato che la prima va al secondo turno del preliminare di Champions League e seconda, terza e quarta ai preliminari di Europa Leag

Call center in Albania

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Call center in Albania, centri di profitto per tanti imprenditori italiani Un lavoro che in Italia è stato a lungo visto come l’ultima frontiera del precariato, a sessanta chilometri di mare è percepito positivamente da migliaia di giovani albanesi. L'Albania e i call center, tra opportunità e contraddizioni In Italia la diffusione dei call center risale agli anni 2000, ma è solamente nel 2008, grazie a un riuscitissimo film di Paolo Virzì, che questa realtà lavorativa entra nel nostro immaginario collettivo. "Tutta la vita davanti", amara e grottesca commedia tratta dal libro "Il mondo deve sapere" di Michela Murgia, racconta la storia di Marta, ventiquattrenne d'animo buono laureata cum laude in filosofia: una delle tante voci senza volto cui tutti abbiamo chiuso il telefono in faccia, almeno una volta. Quello che il film non racconta, è